Pubblicato su LA STAMPA del 27/05/2019
Cosa hanno in comune le mani, i lupi e i chiaroscuri di Caravaggio? Succede qualcosa di sublime quando la natura, l’arte e le energie sottili incontrano la danza.
«Luci di carne» di Amina Amici va in scena domani, 28 maggio, alle 21 alla Lavanderia a Vapore di Collegno.
L’artista ha attraversato i progetti che Piemonte dal Vivo sviluppa in Lavanderia come Workspace Ricerca X, che offre sostegno in fase di ricerca, e Permutazioni, coworking coreografico promosso insieme a Casa Luft/Zerogrammi.
La performance con Amina Amici, Francesca Cinalli, Andrea de Luca, Riccardo Micheletti, Cinzia Sità e la consulenza di Carlotta Scioldo gioca su una modifica di ruoli all’interno di un ecosistema, una continua variazione di configurazione geografico-spaziale. In natura la perdita o l’introduzione di una specie animale provoca cambiamenti rilevanti. È successo così nel parco di Yellowstone. Un gruppo di lupi, specie gregaria, esperta nella caccia cooperativa e molto evoluta nel linguaggio corporeo, è stato reintrodotto dopo una lunga assenza. Subito si sono verificati cambiamenti positivi che hanno cambiato l’assetto vegetativo, idrografico e geografico dell’ambiente.
Noi, la natura e gli elementi siamo sempre interconnessi, in trasformazione e in relazione causale. I quadri di Caravaggio, i branchi di lupi, il potere di trasmissione delle mani sono tre salienza iconografiche in grado di manifestare tutto questo. Sono davvero opposte come pensiamo animalità e tecnica, effimero e duraturo, luce e ombra?
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