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"Elegìa delle cose perdute" al PORTLAND DANCE FILM FESTIVAL





Una recensione del film Elegìa delle cose perdute in programma nel cartellone del Portland Dance Film Festival 2022


Amy Leona Havin | OREGON ARTSWATCH


(...) Di tutti i 29 film, il momento clou del PDFF di quest'anno è il film italiano Elegy of Lost Things, una straordinaria opera d'arte di 48 minuti che descrive la vita in una città rurale. Ispirato dal romanzo Os Pobres (I poveri) dell'autore portoghese Raul Brandão, il regista Stefano Mazzotta offre un ritratto di moralità, estraniamento, considerazione sociopolitica e realismo. Il film di 48 minuti è come un film d'arthaus e offre spettacoli straordinari sia di danza che di recitazione dal cast. La coreografia è meravigliosamente sottile e asimmetrica come le scelte di ripresa e la colorazione, che aggiunge una foschia realistica sbiadita dal sole sulla storia silenziosamente avvincente. Elegy of Lost Things è impeccabile nella sua versatilità, offrendo umorismo, tragedia, dramma familiare, mondanità, cameratismo, gioia e malinconia tutto in uno. Con accenni tematici a The Nelken Line di Pina Bausch, è la rivelazione di un film di danza da non perdere, il migliore dopo le opere di La La La Human Steps di Édouard Lock e l'amato Reines d'un Jour del 1991 (Queens for a Day) del regista svizzero Pascal Magnin.



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