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REPERTOIRE
LUCREZIA MAIMONE
OLTREMAI
A woman is sitting motionless. Her fragiles gestures crosses a path that marks the traces of a universe suspended between reality and dream, along a story that digs into the memory of the fairytales, evoking symbols and images between light and dark. Her story is a mistery tale of growth, a story of doubt and uncertainty, in which the essentiality of the gesture and a few pastel colors prevails. In there everything is precarious: weight, balance, risk, dualistic conflict and the ineluctable desire for an unreachable unitary harmony. As in every fairy tale of growth, the narration insists and returns on the dynamics generated by the query and the desire for balance when we have to overcome an obstacle to find a safe place. The story tell us about the precariousness of the motion, the search for a temporary safe place, a conceivable order. We would finally find the only possible certainty: nothing ever remains equal to itself and the condition of query, even doubt, is the only way for growth, change, discovery.
un progetto di e con / a project by and with Lucrezia Maimone | ambiente sonoro / sound and music Lorenzo Crivellari | produzione / production Zerogrammi/Permutazioni 2018 | con il sostegno di / with the support of Regione Piemonte, MIBAC | La creazione short format OLTREMAI costituisce il primo capitolo della trilogia SIMPOSIO DEL SILENZIO liberamente ispirata alle opere illustrate dell'artista Lorenzo Mattotti OLTREMAI, LABIRINTI e CHIMERA.
(...) Oltremai di Lucrezia Maimone, ha l’aria e il profumo di una favola, e della fiaba possiede i tratti fantasiosi conditi da risvolti cupi, inquietanti e fatali. Una donna con una lunga treccia e un lungo vestito verde danza con le movenze di un automa meccanico da racconto di Hoffmann o Edgar Alla Poe. I libri si spargono nello spazio, vengono aperti e come scatole a sorpresa rilasciano immagini in movimento che si snocciolano con grazia e una certa ironia. Una danza giocosa e seria insieme, evocativa e intensa in perpetua relazione con quei grossi volumi che pesano, gravano eppure elevano e spingono.
Enrico Pastore
(...) Libri che costruiscono fantasie controverse come buchi luminosi nel buio, ma capaci allo stesso modo di risucchiarla. Ella li combatte facendo leva sul suo corpo generoso e atletico. Muro in verticale sulle braccia, ellisse d’aria nelle giravolte in avanti e all’indietro su un braccio, spazialità estesa e nervosa nella spaccata. Accade che una figura in apparenza placida e remissiva lasci spazio a un conscio ardore. La Maimone riproduce un universo d’immagini emotività e percezioni, calato nel teatro più puro.
Enrico Rosolino | Verve Magazine