IN CANTIERE
STEFANO MAZZOTTA
COMMOSSE GEOGRAFIE
IL TEMA
La nostra natura narrativa è fondamento e risultato di una profonda relazione con lo scorrere del tempo e con il proliferare di storie la cui materia e senso di esistere è il costante dualismo tra passato e futuro, nostalgia e desiderio. In questa relazione dai tratti prevalen- temente emotivi e spesso irrazionali il legame con le nostre geografie gioca un ruolo fondamentale: la memoria spaziale con la sua struttura ordinata e pragmatica è collante di ricordi altrimenti sfuggenti che ci legano a persone, cose, sentimenti e tutto ciò che costituisce la mappa del nostro viaggio interiore.
L’ordine dei luoghi conserverà l’ordine delle cose. (Cicerone)
L’ambiente diventa luogo di vita, scena della propria storia in cui si imprime il ricordo di sé in relazione al mondo. Da qui in avanti non saremo più capaci di pensare a noi stessi senza pensare allo spazio che accoglie le nostre esperienze: le radici dei luoghi che abitiamo, che chiamiamo casa e, con essi, auspicabilmente, il sentimento di sicurezza, di riparo, di intimità che li accompagna insieme al volto delle persone che li hanno attraversati.
Ogni esser uomo è un ricordare. E quindi in ogni uomo il suo ricordare è il suo ricordo eterno degli eterni – dove eterni sono, ap- punto, sia le cose ricordate, sia il ricordante (Emanuele Severino).
Ecco nascere i luoghi della memoria, reali e concreti o immaginari e simbolici, hanno la consistenza della pietra o la scivolosità del baratro, sono avvolti dalle tenebre o rifulgono di luce divina, imprigionano la mente o schiudono interi orizzonti. Il senso univoco dell’acropoli inespugnabile cara alla tradizione stoica o del castello intimo di Teresa d’Avila si incrina modernamente e sopravvive in Flaubert solo spartendo la sua regalità con l’immagine prosaica del retrobottega, a cui ricorse già Montaigne per alludere alla zona franca che ciascuno preserva in sé. Nel viaggio verticale dentro il proprio abisso si può approdare all’equivoco «splendido ritiro» della Gertrude manzoniana, inciampare nelle «inutili macerie» di Montale, contemplare il «cielo interiore» intravisto da Schel- ling. Ma nessuno scandaglio è così desolato da rinunciare a una qualche spazialità. Anche il vuoto è un arredo dell’anima. L’anima ama gli spazi. (L. Sozzi)
NOTE SULL’ALLESTIMENTO
Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigene- rare radicalmente. (Vito Teti)
COMMOSSE GEOGRAFIE è una creazione per cinque interpreti ispirata a riferimenti letterari quali Gli spazi dell’anima di Lionello Sozzi, Terracarne di Franco Arminio e in particolare La restanza, saggio dell’antropologo Vito Teti. Il progetto è una riflessione che interroga il corpo sul tema della memoria, delle radici e della relazione fluida tra l’identità e i luoghi che abitiamo o che decidiamo di lasciare.
In questa dicotomia tra continua metamorfosi e desiderio di radicamento, affiorano e si manifestano, nella danza, i paesaggi reali o desiderati che compongono la traiettoria del nostro viaggio. Sono geografie che si creano compiendo scelte, svolte, rinunce, conquiste, desideri di ritorno poiché [...] la restanza, al contempo, è il sentimento di chi àncora il suo corpo ad un luogo e fa diaspora con la mente. In questa relazione dai tratti emotivi e spesso irrazionali il legame con le nostre geografie gioca un ruolo fondamentale: la memoria spaziale con la sua struttura ordinata e pragmatica è collante di ricordi sfuggenti che ci legano a persone, cose, sentimenti.Nel desiderio di restare, radicare, depositare, definire, si genera il dialogo tra il corpo danzante e i suoi commossi paesaggi interiori.
La danza così crea geografie in movimento, sostanzia la propria presenza nello spazio presente e allo stesso tempo nel ricordo, resta e ritorna, disegna scelte, svolte, rinunce, conquiste, amori, desideri di ritorno, vicoli stretti e tortuosi o immensi mari la cui anima ci invita a fare anima con l’anima del mondo (James Hillman).
Il dialogo che si innesta tra corpo danzante e COMMOSSE (dal lat. commovēre, mettere in movimento) GEOGRAFIE interiori è un legame che si incardina nella qualità e profondità del tempo, non già un tempo trascorso e finalizzato ma un tempo sospeso che si fa memoria, che è interrogazione, esplorazione, ricerca, dubbio, che crea radici, un tempo non lineare di corsi e ricorsi. Vi confluiscono vastità luminose, il nesso indissolubile con primo volto del mondo, il profilo di un paesaggio che continuiamo a cercare sui cammini della vita, anche laddove quei lineamenti si sono formati e sono apparsi in origine, in un movimento a spirale che più ci avvicina al cuore delle cose più ce ne allontana. Da qui scaturisce anche il rapporto nostalgico con i luoghi ed insieme con il non-vissuto, con i sé possibili e con lo spazio-tempo alternativo. (A. Spinelli)(IN COSTRUZIONE / UNDER CONSTRUCTION) progetto, regia e coreografie / project, direction and choreography Stefano Mazzotta | con / with Amina Amici, Cecilia Ventriglia, Daria Menichetti, Eleonora Chiocchini, Sara Orselli | cura della produzione / care of the production Valentina Tibaldi |segreteria di produzione / executive production Maria Elisa Carzedda |una produzione / a production Zerogrammi | coproduzione / coproduction IN VIA DI DEFINIZIONE / UNDER DEFINITION| con il sostegno di / with the support of Mic Ministero della Cultura, Regione Piemonte
TRAIETTORIA DI SVILUPPO
Tappe pregresse:
- FEBBRAIO - GIUGNO 2024 // Residenze artistiche c/o HOME - PERUGIA
- LUGLIO 2024 // Presentazione del primo studio TERRACARNE c/o Festival Umbria Danza 2024Desiderata e tappe future:
- Da MAGGIO 2025 // Ricerca e definizione di residenze artistiche e momenti di apertura pubblica - 2026 // Ricerca e definizione di soggetti coproduttori, residenze tecniche e debutto dell’opera finita
INFO DISTRIBUZIONE (previsionale)
genere DANZA CONTEMPORANEA / TEATRODANZA
durata SERATA INTERA
pubblico - - -
allestimento TEATRALE o SPAZI NON CONVENZIONALI INDOORstaff artistico e tecnico 6+1